Il più bel regalo di Natale che ho ricevuto quest’anno me l’ha fatto Claudia Koll.
Un paio di giorni prima di Natale Claudia mi ha telefonato per chiedermi se ero disponibile ad offrire un trattamento di Nurturing Touch ad un senzatetto che soffriva per una grave contrattura. Le ho detto subito di si con entusiasmo e ho aggiunto che potevo massaggiarne anche più di uno. Così abbiamo combinato per giovedì 27.
Giovedì alle 08.30 Claudia mi aspettava al portone interno del mio condominio per portarmi al centro di servizi e sostegno per senzatetto e per persone in estrema povertà, che ha creato circa 2 anni e mezzo fa presso una bella Parrocchia di Fidene, una borgata di Roma Nord.
Durante il tragitto Claudia mi ha raccontato che, grazie alla grande disponibilità del Parroco e con l’aiuto di molti volontari e sostenitori, il giovedì mattina gli “ospiti”, dopo la colazione, possono fare la doccia, lasciare i loro vestiti sporchi – che troveranno lavati e stirati la settimana successiva in un armadietto dedicato ad ognuno di loro – essere visitati da una dottoressa se necessario e poi pranzare. Un piccolo miracolo che costituisce una oasi di umanità per chi vive per la strada.
Confesso che nel momento in cui aspettavo che il mio primo “cliente” entrasse nella stanza, mi sentivo leggermente titubante. Come pormi di fronte a questo tipo di sofferenza che non ho mai toccato con mano prima? Invece tutto è stato facile, facilissimo fin dal primo istante. Ho teso la mano ed ho detto “io mi chiamo Marinella e ci diamo del tu, tu come ti chiami”? Ecco, il ghiaccio e l’eventuale diffidenza erano rotti e con i primi due ci sono stati anche i baci di commiato (mi è tornato in mente il mio sogno di poco tempo fa del quale vi ho raccontato).
Un solo italiano e gli altri stranieri dell’Est. Qualcuno ha parlato molto, qualcun altro poco e l’ultimo lo stretto necessario ma si è addormentato mentre gli massaggiavo lo stomaco che gli faceva male perché… la sera fa freddo e si beve tanto vino per scaldarsi.
Per me un’esperienza molto significativa che mi ha emozionato e turbato per le storie che ho ascoltato. Dall’altro lato invece tanta gioia nel vedere l’entusiasmo e la dedizione di Claudia, l’impegno gioioso dei volontari e lo spirito di fratellanza vera che si respirava in quel grande locale semiaperto, dove i “funghi” forse non riscaldavano sufficientemente l’ambiente ma il calore umano era fortissimo.
E chiudo con una scena che ha suggellato la giornata con grande tenerezza: in un angolo un poco appartato, un ragazzo e una ragazza tutti imbacuccati, si tenevano la mano, uno di fronte all’altro, guardandosi negli occhi con tanta luce di speranza e di futuro. Dove c’è speranza c’è vita, è proprio vero.
Marinella
Grazie Marinella, questo tuo racconto è un bellissimo dono anche per me e te ne sono veramente grata. Lo condividerò con altri che lo apprezzeranno . Baci Vanda
Ciao Marinella,
un Natale degno di essere chiamato con tale nome, ti voglio bene perchè anche questa volta mi hai sorpreso e commossa. un abbraccio grande Ondina