Tanti anni fa, quando ero molto più giovane e trascorrevo tutta l’estate a Roccaraso, “mezz’agosto” significava che era giunto il momento di fare la salsa di pomodoro! Si, perché i contadini abruzzesi dicevano che solo dopo la metà di Agosto i pomodori avevano ricevuto la giusta quantità di sole per poter dare una buona salsa.
Era un’operazione impegnativa alla quale partecipava anche mio marito addetto a girare la manovella della macchina passapomodoro, ovviamente manuale. Poi c’era la bollitura e infine contenti e soddisfatti ripulivamo la cucina e preparavamo le scatole di barattoli da portare a Roma. Era un rito, faticoso ma condiviso e piacevole.
Oggi la salsa di pomodoro si compra al supermercato e mezz’agosto per me significa che le cosiddette vacanze si avviano verso il tramonto. La mente e i pensieri sono già rivolti ai tanti impegni che si prospettano per Settembre, le giornate sono visibilmente più corte e le ombre iniziano ad allungarsi. E’ inevitabile che, soprattutto per chi non è più giovane, un senso di tristezza si affacci, magari proprio nel mezzo di una bella giornata ancora vacanziera. E’ così: tutto ha un inizio e una fine e già la parola fine porta in sé una sfumatura di grigio.
E’ inevitabile, appunto, ma questo “giro di boa” significa anche che forse posso andare incontro a nuove… avventure, cambiamenti ed esperienze che di solito avvengono nei mesi lavorativi.
E poiché sabato parto per altri 10 giorni sulle Alpi, mi dispongo ad accogliere con gratitudine quel soffio leggero di brezza montana che spero dissolverà le sfumature di grigio illuminando ancora quest’ultimo scorcio d’estate.
Marinella