Quest’inverno non mi sta facendo mancare una serie di acciacchi e acciacchetti non gravi ma decisamente fatiganti, come li definisco io!
E’ così che lentamente e quasi senza accorgermene, le mie giornate sono state dedicate sempre più solo agli impegni essenziali, prevalentemente di tipo sanitario.
Ho tralasciato tutto ciò che di solito riempie e nutre la mia vita sia dal punto di vista culturale che affettivo/sociale e, ancora una volta senza accorgermene, mi sono arrotolata su me stessa.
Ieri però all’improvviso e, sebbene fosse una giornata tutt’altro che buona, me ne sono resa conto e con molta forza di volontà ho reagito, combinando di incontrare una carissima amica di antica data che non vedevo da parecchi anni. Le nostre bambine sono state compagne di scuola dal primo giorno di asilo al medesimo giorno di laurea e per 20 anni abbiamo condiviso la splendida avventura di “essere mamme”!
Ieri, a distanza di quasi 50 anni, abbiamo ricordato una vita intera attraverso la crescita delle figlie e,dopo la scuola, gli amori, i successi nel lavoro e le nostre figlie a loro volta mamme!
E’ stato bellissimo sentirci ancora unite da una vera profonda e affettuosa amicizia sebbene negli ultimi 30 anni ci si sia viste forse cinque volte in tutto.
Mi sono sentita alleggerita dalla fatica che questi dispettosissimi malanni mi impongono, mi sono srotolata come non mi accadeva da tempo e ho proprio toccato con mano quanto mi manchi la gioia dell’incontro con gli amici di una vita. Ma la cosa più bella forse è aver percepito e quale sia il potere terapeutico dell’amicizia.
Oggi il mio cielo è di nuovo grigio scuro ma so che ci saranno altri sprazzi di azzurro a patto che io mi impegni a non permettere alla mia colonna vertebrale – causa primaria dei miei acciacchi – di indurmi ancora una volta ad arrotolarmi su me stessa.
Lo farò…o almeno ci proverò!
Marinella