Un Master in Cure Palliative del Policlinico Agostino Gemelli di Roma è certamente prestigioso e mi sono sentita onorata quando, in tale ambito, mi è stato chiesto di tenere tre ore di lezione a medici e infermieri su due specifici argomenti:
- il massaggio come via di relazione che passa attraverso il corpo;
- come dare sollievo al malato in fase terminale.
Due temi strettamente attinenti al Nurturing Touch e quindi “pane per i miei denti” ma per me è stata ugualmente una sfida in quanto dovevo riuscire – nel corso di una lezione e non di un laboratorio esperienziale di almeno 8 ore – a far raggiungere ai discenti la consapevolezza del valore delle proprie mani e di ciò che attraverso le nostre mani possiamo comunicare all’altro.
Penso di esserci riuscita perché alcuni corsisti – tutti già operativi in hospice o sul territorio – mi hanno chiesto se ero disponibile a recarmi nelle loro città e strutture di appartenenza, per diffondervi la cultura della comunicazione attraverso il contatto, e dei suoi benefici.
Si è parlato di come un semplice contatto, connotato dalla calma e dalla purezza dell’intenzione dell’operatore, possa procurare sollievo ed avere anche un benefico effetto sul dolore, sull’ accompagnamento del morente e sull’importanza del sostegno ai familiari nel “tempo del morire”, sul valore di questa metodica come strumento indispensabile per migliorare la qualità della cura già erogata nelle cure palliative.
E ancora di molto altro si è parlato proprio perché con i corsisti, già attivi in questo settore della medicina così difficile e così importante, c’è stato un intenso e fruttuoso scambio di esperienze.
Ogni volta che riesco a trasmettere ai più giovani ciò che ho avuto la fortuna di imparare e sperimentare, mi sembra che quel giorno la mia vita abbia avuto più significato ed è con questo stato d’animo che martedì 12 Giugno sono tornata a casa.
Marinella
E brava Marinella che nonostante i tuoi acciacchi continui ad essere sulla breccia, un grande abbraccio Ondina