Così è stato annunciato il convegno sulle cure domiciliari in ematologia, tenutosi oggi a Roma a cura della Associazione Italiana per le Leucenie AIL. Scopo del convegno era fare il punto sulla situazione delle cure domiciliari e della deospedalizzazione in ematologia, ma anche evidenziare l’abbattimento dei costi rispetto ai ricoveri ospedalieri.
Nell’ampio excursus sulle varie realtà assistenziali esistenti in Italia, da Nord a Sud, è stato dato molto spazio ai temi che riguardano la continuità assistenziale: relazionale e gestionale, con particolare riguardo alla cartella clinica ed alla lettera di dimissioni, che devono essere improntate, appunto, alla continuità della cura.
E’ stata inoltre evidenziata la necessità di impostare una strategia di assistenza globale improntata al rispetto della “prospettiva del malato” e che tenga conto delle sue fragilità fisiche, psichiche e sociali. In quest’ottica è stata anche messa in luce l’importanza della figura dello psicologo nella équipe assistenziale.
Il ruolo dei medici di medicina generale e la necessità di una maggiore integrazione di queste figure, debitamente formate, nel quadro assistenziale, è stato evidenziato dal Prof. Mandelli che ha anche auspicato un riconoscimento formale per l’importante ruolo che ricoprono i volontari.
Un bel convegno, che ha costituito una buona occasione di formazione anche per noi volontari.
Marinella
Cara Marinella, sempre attenta e puntale a relazionare per condividere i passi per la crescita del bene comune!
Grazie per il tuo esserci e per le occasioni che ci crei di intervenire.
Questa volta per me é per dire pubblicamente grazie di cuore all’AIL che in ogni angolo d’Italia porta avanti, e non solo a parole, il suo impegno.
Ho avuto, nei vari momenti formativi in psiconcologia, compagni medici e psicologi dell’AIL di cui ho apprezzato la formazione e la sensibilità, segno di un investimento forte dell’Associazione.
Il nostro Servizio di Oncologia ha sempre beneficiato di donazioni di attrezzature importanti per il benessere dei pazienti da parte dell’AIL di Udine, che opera anche nella nostra Provincia. L’AIL di Udine ora sta finanzando da un anno una parte importante del lavoro di Marzia Rucli, la psico-oncologa che lavora con me in Oncologia e nelle Cure Palliative, al termine di un cammino di formazione e crescita professionale che ha visto presenti altre realtà del Volontariato locale, permettendo la creazione di uno Sportello Psicologico nel nostro Ospedale di Monfalcone e sul Territorio del nostro Distretto: é un esempio prezioso di una Associazione che concretamente si impegna nel costruire i nodi intrecciando fili diversi, senza ambizioni di accentrare o comparire, mossa dall’unico desiderio di rendere più agevole il percorso dei propri assistiti che fanno riferimento a diversi centri di Cura e necessitano, assieme alle loro famiglie, di essere seguiti sull’intero percorso di malattia, anche a domicilio. L’affabilità, il silenzio e la discrezione nel fare il bene, arrotolando le maniche, é la qualità più evidente dei volontari con cui ho avuto la gioia di incontrarmi.
grazie, Marinella, per aver parlato dell’AIL. O forse dovremmo chiamarla ALI, visto che si muovono come angeli custodi?
Grazie cara Annalisa, per il tuo prezioso contributo a far conoscere l’efficacia dall’AIL ai lettori di questo blog. Segnalerò il tuo commento al Dr. Claudio Cartoni, “anima” dell’AIL romana, dove operano ben 120 volontari, ci diceva ieri il Prof. Mandelli
E’ consolante sapere che ci sono tanti buoni volontari che…tessono la rete con fili iversi! Un abbraccio grato marinella